> Gossip Notizie e Test : aprile 2015

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giovedì 30 aprile 2015

COME SI CHIAMA IL TUO ANGELO CUSTODE?

Angeli del mese di gennaio
Nati dal 1 al 5 gennaio Angelo custode.(Nemamiah)
Nati dal 6 al 10 gennaio Angelo custode. (Yeialel)
Nati dall’11 al 15 gennaio Angelo custode.(Harahel)
Nati dal 16 al 20 gennaio Angelo custode.(Mitzrael)
Nati dal 21 al 25 gennaio Angelo custode.(Umabel)
Nati dal 26 al 30 gennaio Angelo custode.(Iahhel)

Nati dal 31gennaio al 4 febbraio Angelo custode. (Anauel)

Angeli del mese di febbraio
Nati dal 5 al 9 febbraio Angelo custode. (Mehiel)
Nati dal 10 al 14 febbraio Angelo custode. (Damabiah)
Nati dal 15 al 19 febbraio Angelo custode. (Manakel)
Nati dal 20 al 24 febbraio Angelo custode. (Eyael)
Nati dal 25 al 29 febbraio Angelo custode. (Habuhiah)

Angeli del mese di marzo
Nati dal 1° al 5 marzo Angelo custode. (Rochel)
Nati dal 6 al10 marzo Angelo custode. (Jamabiah)
Nati dall’11 al 15 marzo Angelo custode. (Haiayel)
Nati dal 16 al 20 marzo Angelo custode. (Mumiah)
Nati dal 21 al 25 marzo Angelo custode. (Vehuiah)
Nati dal 26 al 30 marzo Angelo custode. (Jeliel)

Nati dal 31 marzo al 4 Aprile Angelo custode. (Sitael)
Angeli del mese di aprile
Nati dal 5 al 9 aprile Angelo custode. (Elemiah)
Nati dal 10 al 14 aprile Angelo custode. (Mahasiah)
Nati al 15 al 20 aprile Angelo custode. (Lelahel)
Nati dal 21 al 25 aprile Angelo custode. (Achaiah)
Nati dal 26 al 30 aprile Angelo custode. (Cahetel)

Angeli del mese di maggio
Nati dal 1° al 5 maggio Angelo custode. (Haziel)
Nati dal 6 al 10 maggio Angelo custode. (Aladiah)
Nati dall’11 al 15 maggio Angelo custode. (Lauviah)
Nati dal 16 al 20 maggio Angelo custode. (Hahaiah
Nati dal 21 al 25 maggio Angelo custode. (Iezalel)
Nati dal 26 al 31 maggio Angelo custode. (Mebahel)


Angeli del mese di giugno
Nati dal 1° al 5 giugno Angelo custode. (Hariel)
Nati dal 6 al 10 giugno Angelo custode. Hekamiah)
Nati dall’11 al 15 giugno Angelo custode. Lauviah S
Nati dal 16 al 21 giugno Angelo custode. (Caliel)
Nati dal 22 al 26 giugno Angelo custode. (Leuviah )
Nati dal 27 al 1° luglio Angelo custode. (Pahaliah)

Angeli del mese di luglio
Nati dal 2 al 6 luglio Angelo custode. (Nelchael)
Nati dal 7 all’11 luglio Angelo custode.(Yeiayel)
Nati dal 12 al 16 luglio Angelo custode. (Melahel)
Nati dal 17 al 22 luglio Angelo custode .(Haheuiah)
Nati dal 23 al 27 luglio Angelo custode. (Nithaiah)
Nati dal 28 luglio al 1°agosto Angelo custode. (Haaiah)

Angeli del mese d’agosto
Nati dal 2 al 6 agosto Angelo custode. (Yeratel)
Nati dal 7 al 12 agosto Angelo custode. (Seheiah)
Nati dal 13 al 17 agosto Angelo custode. (Reiyel)
Nati dal 18 al 22 agosto Angelo custode. (Omael)
Nati dal 23 al 28 agosto Angelo custode. (Yecabel)
Nati dal29 agosto al 2 settem Angelo custode. (Vasariah)

Angeli del mese di settembre
Nati dal 3 al 7 settembre Angelo custode. (Yehuiah)
Nati dall’8 al 12 settembre Angelo custode. (Lehaiah)
Nati dal 13 al 17 settembre Angelo custode.(Chavaquiah)
Nati dal 18 al 23 settembre Angelo custode.(Menadel)
Nati dal 24 al 28 settembre Angelo custode. (Aniel)
Nati dal 29 settembre al 3 ottobre Angelo custode. (Haamiah)

Angeli del mese d’ottobre
Nati dal 4 all’8 ottobre Angelo custode. (Rehael)
Nati dal 9 al 13 ottobre Angelo custode. (Yezalel)
Nati dal 14 al 18 ottobre Angelo custode. (Hahahel)
Nati dal 19 al 23 ottobre Angelo custode. (Mikael)
Nati dal 24 al 28 ottobre Angelo custode. (Veuliah)
Nati dal 29ottobr al 2 novemb Angelo custode. (Yelahiah)

Angeli del mese di novembre
Nati dal 3 al 7 novembre Angelo custode.(Sehaliah)
Nati dall’8 al 12 novembre Angelo custode. (Ariel)
Nati dal 13 al 17 novembre Angelo custode. (Asaliah)
Nati dal 18 al 22 novembre Angelo custode. (Mihael)
Nati dal 23 al 27 novembre Angelo custode. (Vehuel)


Angeli del mese di dicembre
Nati dal 28 novemb al 2dicem Angelo custode.(Daniel)
Nati dal 3 al 7 dicembre Angelo custode.(Hahasiah)
Nati dall’8 al 12 dicembre Angelo custode.(Imamiah)
Nati dal 13 al 16 dicembre Angelo custode.(Nanael)
Nati dal 17 al 21 dicembre Angelo custode.(Nithael)
Nati dal 22 al 26 dicembre Angelo custode.(Mebahiah)
Nati dal 27 al 31 dicembre Angelo custode.(Poyel)

L'Angelo del mese di MAGGIO è ..............

L'Angelo reggente del mese di MAGGIO è l'Angelo AMBIEL


Ambiel
l'angelo di Maggio, è impegnato
ad incoraggiare la crescita per tutto il corso del mese.


Governa il segno zodiacale gemelli
Periodo dal 22 maggio al 21 giugno
Segno: gemelli
Colore: giallo
Pietra: topazio
Metallo: mercurio
Essenze e profumi : limone
Giorno: mercoledì
Pianeta: mercurio
Numero fortunato: 5
Animale: pappagallo


INDICAZIONI:
Ambiel è l’angelo della crescita
Invocando  Ambiel si potranno canalizzare le energie positive e si riuscirà ad equilibrare il rapporto tra apparenza e sostanza
Accendiamo una candala verde ed accogliamo Ambiel nella nostra vita. E' il momento giusto per dedicarci ad attività creative, meglio se all'aperto.



PREGHIERA  ANGELO AMBIEL
Angelo Ambiel
Dammi la forza
Di scostare la membrana dell’universo
Di seguire il ritmo veloce
Dei suoni di sfere
Fammi lanciare  e perdere e spezzare
E poi ricomporre in ritmica misura.
Verso il sentiero della luce
Guidami
quanto non vedo
m’imprigiona
quanto apprendo
mi eleva.
Amen


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mercoledì 29 aprile 2015

I 13 impieghi della Coca Cola… incredibile!!!!

13 impieghi alternativi della Coca Cola… Che cosa state bevendo?
Tutti conoscono la Coca Cola, e per questo è la bibita più consumata al mondo, seconda solo all’acqua. Da qualche anno si parla di presunti effetti negativi della Coca Cola sulla salute poiché è una bibita molto zuccherata e contiene sostanze che prima o poi possono causare seri danni all’organismo.

Il consumo di Coca Cola produce una serie di alterazioni metaboliche che si manifestano subito dopo aver bevuto un solo bicchiere di questa bibita. A lungo andare può provocare malattie come obesità, diabete, problemi alle ossa, al sistema respiratorio o al sistema nervoso e invecchiamento precoce. Sapete per cosa viene utilizzata questa bibita tanto amata? A seguire vi sveliamo gli impieghi più sorprendenti della Coca Cola che sicuramente non conoscevate.

Per la pulizia del water

Ci sono delle macchie nel vostro water? Se la risposta è sì, allora versate della Coca Cola all’interno e lasciate agire per un’ora dopo la quale sfregate via lo sporco. Questo fastidioso compito di dover strofinare con mille prodotti diversi verrà risolto con una bibita tanto comune quanto la Coca Cola.

Eliminare l’ossidazione

ossido
Se i vostri oggetti di metallo si sono ossidati, potete recuperarli immergendoli in un po’ di Coca Cola per tutta la notte. Il mattino seguente potrete pulirli con facilità e torneranno splendenti.

Eliminare le macchie di grasso

Di solito le macchie di grasso sono molto difficili da rimuovere e a volte il detersivo non è sufficiente. Per risolvere questo scomodo problema di vestiario, basta aggiungere della Coca Cola durante il lavaggio in lavatrice o applicarla direttamente sulla macchia.

Rimuovere una gomma da masticare dai capelli

Se una gomma da masticare vi rimane impigliata tra i capelli, non dovete optare per l’opzione più estrema, ossia tagliare la ciocca. Dovete solo versare della Coca Cola sull’area in questione, lasciarla agire qualche minuto e poi far scivolare la gomma per rimuoverla.

Pulire pentole e padelle

pulire padelle
Il passare dei giorni e il grande uso che ne facciamo in cucina rovinano pentole e padelle, che iniziano ad avere un colore nerastro sul fondo e sui lati. Per recuperare la brillantezza di pentole e padelle dovete solo applicare un po’ di questa bibita effervescente e lasciarla agire per qualche minuto. Le sostanze chimiche della Coca Cola faranno sparire tutto lo sporco.

Pesticida per le coltivazioni

In India la Coca Cola viene utilizzata come pesticida per le coltivazioni poiché con questa si possono contrastare le piaghe in modo efficace ed economico.

Pulire le monete

Se collezionate monete o volete semplicemente lucidare quelle che utilizzate, immergetele in un recipiente pieno di Coca Cola e lasciatele a bagno per un po’ così che la bibita elimini ogni sporcizia.

Eliminare i resti di vernice dai mobili

Se vi è caduta della vernice sui mobili e volete farli tornare come nuovi, immergete un panno in questa bibita e sfregate con forza sulla zona interessata. Infine, dovete solo pulire l’area così che non rimanga appiccicosa.

Cambiare il colore dei capelli

capelli
Se la tinta che avete usato è troppo scura e volete recuperare il tono chiaro di prima, basta versare della Coca Cola su tutta la superficie dei capelli e lasciarla agire per mezz’ora. Appena sciacquerete i capelli noterete la differenza.

Pulire la batteria della macchina

La Coca Cola può essere utile per pulire la corrosione che si accumula sulla batteria della macchina. Per farlo, dovete solo spruzzare della Coca Cola sulle parti in questione e sfregarle con una spazzola di acciaio.

Allentare le viti

Se dovete allentare una vite molto tirata, versateci sopra della Coca Cola, lasciatela agire per un paio di minuti e noterete come è più facile farlo.

Eliminare le macchie di sangue

La Coca Cola può eliminare i resti di sangue che possono esserci sui vestiti, nella macchina o in qualsiasi luogo della casa. Negli Stati Uniti, infatti, la polizia usa la Coca Cola per pulire il sangue che rimane sull’asfalto dopo crimini o incidenti.

Nemica dell’olio

La Coca Cola può rimuovere ogni tipo di macchia d’olio che possa esserci sul pavimento, sui tappeti, sui mobili, sui vestiti, in cucina o in qualsiasi altro luogo. Bisogna solo applicarla direttamente sulla macchia, lasciarla agire qualche minuto e sciacquare con acqua.

giovedì 23 aprile 2015

L'Angelo del mese di APRILE è..........

L'Angelo reggente del mese di APRILE è l'Angelo ASMODEL
Asmodel  Uno dei 12 angeli zodiacali che presiedono le porte tra noi e il cielo e ricevono l'influenza dei 7 governatori del mondo (angeli planetari). Oltre il proprio Angelo Custode sono gli angeli più vicini all'uomo. Segno in astrologia onomatica esoterica. Egli era  uno dei capi dei Cherubini.
Governa il segno zodiacale del toro
Periodo: dal 21 aprile al 21 maggioSegno: ToroColore: VerdePietra: smeraldoMetallo: rameEssenze e profumi: giglio, mirtoGiorno: venerdìPianeta: VenereNumero fortunato: 6Animale: stambecco
INDICAZIONI
Asmodel è l'Angelo del Risveglio
Aprile è un mese meraviglioso, colmo di promesse e aspettative. E' un momento di rinascita e di rinnovamento. Ora che il sole splende e le giornate sono più lunghe, siamo carichi di energie per provare nuove esperienze, conoscere nuove persone, guardare verso nuovi orizzonti. Lasciamo vagare lo sguardo intorno a noi e festeggiamo il dono della vita invitando Asmodel, l'angelo di Aprile, ad unirsi a noi in questo mese.
Prendiamo una candela bianca e circondiamola di fiori di stagione. Mentre brucia immaginiamo di vedere Asmodel lavorare fra le piante e i fiori nei giardini e nei campi. Pensiamo a come potremmo migliorare l'ambiente in cui viviamo .
Il cristallo del mese di aprile è il Diamante. Se non possiamo permetterci  brillanti veri, procuriamoci dei cristalli di quarzo bianco. Se siamo assillati da un problema particolare, sistemiamo il cristallo sotto il cuscino e chiediamo al nostro Angelo di aiutarci a comprendere meglio la situazione.

Preghiera all'Angelo Asmodel
Divino Angelo del Risveglio,io ti domando di concedermi lapossibilita di tradurre in atto le mie illusioni:la mia grande speranza in un radioso avvenirein un futuro felice per i miei cari,per me, per tutti.Fa che io possa intercettare gli errorilegati ai miei progettiper il futuro che mi attende, affinchè io li elimini,li scarti, e abbia modo cosidi progredire celermentesulla via del bene, e della ProsperitàPer la gloria del Creatoree Signore del mondoe dei suoi Angeli della Provvidenza.
Amen

mercoledì 22 aprile 2015

TU… SEI LA MIA PERSONA.

Quando ti dico “tu sei la mia persona” forse non capisci. Non sto parlando di anime gemelle. No. Parlo di qualcuno che ti sconvolge. Non ti sceglie. E non lo scegli. Arriva. Di qualcuno che entra nella tua vita e di cui poi non puoi più fare a meno. Parlo di un amore che cresce senza che tu te ne accorga. Un amore che quasi combatti. Che non vuoi provare. E gli metti i bastoni tra le ruote. Lo allontani, lo maltratti e alla fine lo ritrovi ancora lì. Davanti a te intatto, senza un graffio. Lì che ti guarda e aspetta che tu capisca.
Parlo di qualcuno con cui il tempo non esiste. Che ti lascia senza respiro e che te lo toglie quando si allontana da te.

Diventa un’esigenza fisica. Una dipendenza.
Per certi versi una malattia. Veleno e antidoto allo stesso tempo.
Parlo di qualcuno che è i tuoi pensieri. I tuoi gesti. I tuoi respiri.
Parlo di qualcuno che è te. Di qualcuno che se lo guardi in silenzio ci vedi quello che sei tu. E che a volte ti fa paura perché è come guardarsi ad uno specchio, perché ti fa riflettere, perché capisci che devi cambiare, devi essere migliore di come sei. Perchè e la tua persona. E se salvi lei, salvi te stessa.
Grey’s anatomy

domenica 19 aprile 2015

Quello che ti chiedo è .......

Non importa che non ti abbia,
non importa che non ti veda.
Prima ti abbracciavo,
prima ti guardavo,
ti cercavo,
ti desideravo.
Oggi non chiedo più
né alle mani, né agli occhi,
le ultime prove.
Di starmi accanto
ti chiedevo prima,
sì, vicino a me, sì,
sì, però lì fuori.
E mi accontentavo
di sentire che le tue mani
mi davano le tue mani,
che ai miei occhi
assicuravano presenza.
Quello che ti chiedo adesso
è di più, molto di più,
che bacio o sguardo:
è che tu stia più vicino
a me, dentro.
Come il vento è invisibile, pur dando
la sua vita alla candela.
Come la luce è
quieta, fissa, immobile,
fungendo da centro
che non vacilla mai
al tremulo corpo
di fiamma che trema.

Come è la stella,
presente e sicura,
senza voce e senza tatto,
nel cuore aperto,
sereno, del lago.
Quello che ti chiedo
è solo che tu sia
anima della mia anima,
sangue del mio sangue
dentro le vene.
Che tu stia in me
come il cuore
mio che mai
vedrò, toccherò
e i cui battiti
non si stancano mai
di darmi la mia vita
fino a quando morirò.

Come lo scheletro,
il segreto profondo
del mio essere, che solo
mi vedrà la terra,
però che in vita
è quello che si incarica
di sostenere il mio peso,
di carne e di sogno,
di gioia e di dolore
misteriosamente
senza che ci siano occhi
che mai lo vedano.
Quello che ti chiedo
è che la corporea
passeggera assenza,
non sia per noi dimenticanza,
né fuga, né mancanza:
ma che sia per me
possessione totale
dell'anima lontana,
eterna presenza.
Pedro Salinas

venerdì 17 aprile 2015

Come un bicchier d'acqua

Mettete giù quel bicchiere d'acqua!
Un professore della Facoltà di Psicologia fa il suo ingresso in aula, come ogni lunedì. Tutto sembra nella norma, ad eccezione di un piccolo particolare: il prof. ha in mano un bicchiere d'acqua.
Il professore si ferma e domanda ai suoi studenti: "Secondo voi quanto pesa questo bicchiere d'acqua?". 
Gli studenti sembrano un po' spiazzati da questa domanda, ma in molti rispondono: il bicchiere ha certamente un peso compreso tra i 200 e i 300 grammi.
Il professore aspetta che tutti gli studenti abbiano risposto e poi propone il suo punto di vista: "Il peso assoluto del bicchiere d'acqua è irrilevante. Ciò che conta davvero è per quanto tempo lo tenete sollevato".
Felice di aver catturato l'attenzione dei suoi studenti, il professore continua: "Sollevatelo per un minuto e non avrete problemi. Sollevatelo per un'ora e vi ritroverete un braccio dolorante. Sollevatelo per un'intera giornata e vi ritroverete un braccio paralizzato. In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato. Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante. Lo stress e le preoccupazioni sono come questo bicchiere d'acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se gli dedichiamo il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente. Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa. Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza. Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile. Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d'acqua".
 

Questa lettera va a me stessa....

Questa lettera va a me stessa…
a me che, ogni volta che piango e qualcuno mi chiede cosa sia successo, mi limito a dire che mi bruciano gli occhi. Va a me…
A me, che cerco di sorridere anche quando sembra impossibile, a me che guardo allo specchio e vedo le rughe dell’età, alla mia fottuta sensibilità che mi fotte nel vero senso della parola, perché fa approfittare gli altri di me.
Va a me, al mio essere troppo buona e spudoratamente generosa. Va a me che quando cado trovo sempre la forza di rialzarmi, a me che guardo intorno e vedo tante, tantissime luci, una città colorata… ma poi mi guardo intorno e vedo sorrisi spenti.
Questa lettera va a me, ai miei sorrisi, alle mie lacrime sprecate, alle mie grida, ai miei momenti di pazzie, ai miei momenti noiosi, semplicemente a me stessa. Va a me, che quando devo aiutare gli altri sono un’esperta e quando devo aiutare me stessa, non sono neanche una dilettante.
A me, che trovo sfogo in una stupida sigaretta, a me che faccio l’indifferente e poi dopo piango, a me che quando mi trovo sola mi sento ansiosa perché i miei pensieri mi occupano la mente. A me, che do tanto amore alle persone e non vengo mai ricambiata.
A me che sono stata delusa, a me…
Una me che molte volte non riesco ad accettare, ma con il quale sto imparando a convivere, una me che tutti hanno cercato di cambiare, ma che nessuno è riuscito a farlo.
Mi vedo…un passo dal cambiamento, dalla voglia di essere presente a me stessa, ai miei sogni. Ma come tutti i cambiamenti, prima che diventino qualcosa c’è la confusione, la paura, la solitudine.

Risultati immagini per lettera a me stessa 
Ora mi sento persa dentro mille pensieri e parole, ma un giorno tute queste vite che sto vivendo mi danno ragione di quello che sono e sarò. Nel ritrovarmi mi sono accorta di aver lasciato qualcosa per strada ma è questo il momento di continuare il viaggio, con prospettive nuove. Non devo aggrapparmi solo al passato, ma devo attingere ora da me stessa, da questo mio presente, doloroso sì, ma ricco di prospettive di me, dei miei sogni, dei miei desideri; ricordo di aver letto da qualche parte: “ i sogni sono mere rappresentazioni dei nostri più reconditi desideri, né via di fuga, sono al contrario strade maestre da percorrere”.
Ascolto me stessa i miei sogni, il gusto del bello che da sempre mi seduce, vela i pensieri dei miei desideri più veri, dei miei ideali, ho certezza che tutto questo non è vano, non è destinato a perdersi per sempre. Sono onde di un mare che non conosce né confini né tempeste e quando lo sconforto sarà più grande dei miei desideri allora mi affaccio alla finestra, guardo quella montagna che ho davanti, ascoltando il suono e godere del suo profumo farmi accarezzare dal vento che soffia leggero, come un giorno…leggeri saranno i miei affanni.
Penso che per ognuno di noi c’è un giardino, fatto di memorie, parole, profumi e suoni, che germoglia di anno in anno, attraverso il nostro cuore.
Quando la vita morde ed il pianto sembra vano, là troverò sempre me stesso e chi mi ama.
(LM)

Aforismi Sul 25 Aprile Liberazione


"..non c’ero e non conosco cosa accadde…
diffido dalla storia ufficiale
non ci vedo mai riferimenti alla gente comune.
Ho viaggiato per il mondo, senza tregua senza sosta, per lunghi anni. E quello che porto nel cuore non sono personaggi ma persone, gente comune e il loro quotidiano. Ogni loro racconto per me è un piccolo grande tesoro, di un valore inestimabile.
Non c’ero e non conosco cosa accadde…
ma so che oggi vivo un presente da uomo libero.
E questo mi basta per credere che oggi sia un giorno speciale”
Anton Vanligt
*
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione d’Italia, un italiano veramente libero è colui che vive, lavora, ama la propria terra. Lo stato in nessun modo non dovrebbe ostacolare questa sua sacrosanta libertà di uomo italiano. Siamo sicuri che questo accada?
Stephen Littleword, Aforismi
*
Un popolo ha la libertà per cui è disposto a lottare.
Stephen Littleword, Aforismi
*
Sul 25 aprile si sono scritti Trattati, Pensieri, Frasi, Poesie, cio’ che rimane è la conquista dell’uomo della sua libertà spinto, più che mai a ribellarsi a ideali in cui non credeva, ad una soppressione anacronistica. Dovremmo tutti imparare dalla storia, per trovare la forza di dire “no” e lottare per la libertà.
Stephen Littleword, Aforismi
*
E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
Oriana Fallaci, La Rabbia e l’Orgoglio
*
Avevo Due Paure
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile
Giuseppe  Colzani
***
Sulla Resistenza ormai sono state dette e scritte così tante parole e si sono viste così tante immagini che il rischio più preoccupante è l’oblio pianificato. E in Italia sono in troppi quelli che preferiscono dimenticare (non solo la Resistenza e i partigiani). O uno, per volontà e motivazioni personali, sa orientarsi nel labirinto di memorie, di interpretazioni storiografiche e di polemiche politiche, oppure forse è più utile prendere uno zaino e infilarsi un paio di scarponi. Per ricordare bisogna camminare.
DIEGO MARANI * Sentieri partigiani in Italia
***
Ponte 25 aprile riccione

L’impuro è il risultato della tensione verso la purezza. Senza questa tensione quel che risulta è il bruto.
Non voglio qui ora fare un discorso politico sul valore dell’espressione “scacco della Resistenza”, solo constatare che non è per questa Italia che tanti uomini hanno affrontato la morte. Il problema che mi pongo è se essi, prevedendo questo esito del loro sacrificio, lo avrebbero ugualmente compiuto. Ma è forse una legge storica che i periodi di tensione, nei quali le concezioni divergono al massimo e sanguinosamente si combattono, siano introduzioni a durevoli contaminazioni reciproche. […]
Abbiamo scoperto tutto questo, lo abbiamo scoperto, intendo, non nei libri, ma nel vivo della nostra esperienza. Cioè siamo stati una delle punte della forbice al momento della sua massima divaricazione, e ora siamo nel mezzo dei processi di osmosi. Sentiamo che più nulla c’incanta. E pensiamo talvolta malgrado tutte le asserzioni ufficiali, che i ribelli sono morti invano, che la Resistenza è stata tradita, e che nessuno potrebbe indurci, oggi, a compiere atti nobili e rischiosi di cui il futuro traviserebbe lo scopo.
L’efficienza e la vitalità, rispettivamente nella sfera del lavoro e in quella della vita privata e del tempo libero, sono i due ideali etici antropologici della civiltà industriale nella sua fase più avanzata. Ma la cosa strana da constatare, se si giudica fuori da storicismi e determinismi e con un briciolo di distacco a rischio di essere tacciati di metastorici, è che efficienza e vitalità sono doti selvagge, cioè, meglio, espessioni ultracivilizzate di attitudini sostanzialmente ferine. Niente è più efficiente di una formica, di un’ape; e niente più trionfalmente vitale di una belva nella foresta. Mentre nulla è più umano della meditazione, del dubbio, e persino dell’ozio perplesso.
Significa dunque ciò che la storia è il fallimento dell’uomo? O meglio della sua illusione e presunzione, e la vittoria sotto altre forme della sua natura di bruto?
Una delle cause, non la maggiore ma neanche la minore, dell’attuale disfatta civile e morale e di conseguenza intellettuale dell’uomo, è il fatto che nessun membro influente della società, cioè nessuno che sia superiore al sospetto di personale insoddisfazione o malanimo, ha il coraggio di uscire dal gioco, di ribellarsi all’omertà, di offrirsi come bandiera, come esempio, o quantomeno come interprete e vittima innocente, all’impotente ribellione di tutti.
LUCA CANALI, LA RESISTENZA IMPURA
***
gli uomini che coraggiosamente avevano scelto di impegnarsi nella lotta di Liberazione dall’occupazione nazi-fascista, quando nei brevi e rari momenti di tregua si dedicarono a comporre canti o alla rielaborazione di vecchie canzoni popolari, non pensavano di fare storia. Per loro questi momenti costituivano occasioni di coesione attorno alle quali si rafforzava il senso di appartenenza ad una comune identità e di partecipazione ad una stessa causa. La storia “vera” si faceva nelle rischiosissime azioni militari. Emblematica è la testimonianza firmata “Zona partigiana, dicembre 1944″ che introduce l’opuscolo Canti partigiani pubblicato dalla Sezione stampa “Sergio” della Sesta zona operativa.
«Dopo la riunione serale, cantiamo. […] Di rado c’è il vino, né si canta per far passare la nostalgia: non è fatta di questo la vita partigiana che consiste nel camminare, nel fare azioni, nell’eliminare intorno e dentro di sé ogni residuo di fascismo diventando liberi, eguali, coscienti moralmente e politicamente […]. Si canta tutti insieme nel casone seduti in due tre file attorno al fuoco, presso le armi, sotto le calze che asciugano, e la contentezza nasce appunto dal sentirsi così uniti: […] anche i piccoli dissensi della giornata si sciolgono in quel canto e i cuori sono pieni della stessa gioia.
Sul ritmo di vecchie canzoni antifasciste ed alpine (e anche questo è naturale per la somiglianza che c’è tra la vita alpina e quella partigiana, per il fatto che reparti interi di alpini hanno disertato passando nelle nostre file e perché antifascista è sempre stato il sentimento delle canzoni alpine, come di quelle della Julia proibita dai fascisti) e su nuove cadenze sono nati i canti partigiani.
Alcune delle voci che li intonavano con noi, tra le più coraggiose e oneste, si sono taciute. Quando tutti insieme, dopo la riunione serale cantiamo, ci pare che tra le nostre voci unite ci siano anche quelle: pure e serene esse sostengono il nostro canto, gli danno la certezza della prossima liberazione».
Veramente la costruzione e il rafforzamento di una comune identità politico-sociale, si deve considerare fattore secondario nella gerarchia dei fatti “storici”? Oppure, per la sua capacità di agire, di incidere sulla materia della realtà, non è il caso di considerarla come un momento decisivo e perciò “storico”?
GIOACHINO LANOTTE * CANTALO FORTE
D’accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po’ storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un’elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potrete mai sognarvi di essere!
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“Quando cominciai a sviluppare un racconto sul personaggio d’un ragazzetto partigiano che avevo conosciuto nelle bande, non pensavo che m’avrebbe preso più spazio degli altri. Perché si trasformò in un romanzo? Perché – compresi poi – l’identificazione tra me e il protagonista era diventata qualcosa di più complesso. Il rapporto del personaggio del bambino Pin e la guerra partigiana corrispondeva simbolicamente al rapporto che con la guerra partigiana m’ero trovato ad avere io. L’inferiorità di Pin come bambino di fronte all’incomprensibile mondo dei grandi corrisponde a quella che nella stessa situazione provavo io, come borghese. E la spregiudicatezza di Pin, per via della tanto vantata sua provenienza dal mondo della malavita, che lo fa sentire complice quasi superiore verso ogni «fuori-legge», corrisponde al modo «intellettuale» d’essere all’altezza della situazione, di non meravigliarsi mai, di difendersi dalle emozioni… Così, data questa chiave di trasposizioni – ma fu solo una chiave a posteriori, sia ben chiaro, che mi servì in seguito a spiegarmi cos’avevo scritto – la storia in cui il mio punto di vista personale era bandito ritornava ad essere la mia storia…
La mia storia era quella dell’adolescenza durata troppo a lungo, per il giovane che aveva preso la guerra come un alibi, nel senso proprio e in quello traslato. Nel giro di pochi anni, d’improvviso l’alibi era diventato un qui e ora. Troppo presto, per me; o troppo tardi: i sogni sognati troppo a lungo, io ero impreparato a viverli. Prima, il capovolgersi della guerra estranea, il trasformarsi in eroi e in capi degli oscuri e refrattari di ieri. Ora, nella pace, il fervore delle nuove energie che animava tutte le relazioni, che invadeva tutti gli strumenti della vita pubblica, ed ecco anche il lontano castello della letteratura s’apriva come un porto vicino e amico, pronto ad accogliere il giovane provinciale con fanfare e bandiere. E una carica amorosa elettrizzava l’aria, illuminava gli occhi delle ragazze che la guerra e la pace ci avevano restituito e fatto più vicine, divenute ora davvero coetanee e compagne, in un’intesa che era il nuovo regalo di quei primi mesi di pace, a riempire di dialoghi e di risa le calde sere dell’Italia resuscitata.
Di fronte a ogni possibilità che s’apriva, io non riuscivo a essere quello che avevo sognato prima dell’ora della prova: ero stato l’ultimo dei partigiani; ero un innamorato incerto e insoddisfatto e inabile; la letteratura non mi s’apriva come un disinvolto e distaccato magistero ma come una strada in cui non sapevo da che parte cominciare. Carico di volontà e tensione giovanili, m’era negata la spontanea grazia della giovinezza. Il maturare impetuoso dei tempi non aveva fatto che accentuare la mia immaturità.
Il protagonista simbolico del mio libro fu dunque un’immagine di regressione: un bambino. …”
ITALO CALVINO – La Prefazione a Il sentiero dei nidi di ragno

mercoledì 15 aprile 2015

Un giorno ne varrà la pena........leggetela è molto bella

Un giorno ne varrà la pena, forse.

Di tutte quelle volte in cui tutto è sempre andato storto, di quelle volte che accadeva l’opposto di ciò che t’aspettavi. Tutte quelle delusioni, quelle mancate attenzioni, quelle porte in faccia, quei pianti durati ore. Ne varrà la pena. È sempre così. Non arriva nulla quando aspetti con ansia. Come i treni che, non arrivano mai in orario, arrivano quando smetti d’aspettare. E così arriveranno i momenti “giusti”, quelli del “ne è valsa la pena”, quei treni eternamente in ritardo per noi.
[Via valsbancora]

Alla fine tutti tornano perché... Leggetela è molto vera

E così alla fine tutti tornano perché riemerge la nostalgia dell’inizio.

Tornano quando non ce n’è più bisogno, quando il sole di mezzogiorno ha ormai asciugato l’acqua sulla sabbia del mare, al tramonto. Quando il vento, anziché bussare lieve, spacca i vetri, la notte. Quando è inesorabilmente tardi.
Un attimo dopo che ci si è abituati all’assenza, come la luce accesa alle sette del mattino, la felicità che va a giocare d’azzardo e perde tutto per strada. Le persone dovresti amarle quando il loro cuore ne ha il desiderio, e non quando conviene. E se proprio non ce la fai, se non puoi ricambiare questo desiderio, se non le puoi amare, devi lasciarle in pace. Se non si è stati in grado di restare al momento giusto non si deve inventare un momento giusto per tornare. Non si scippano sorrisi in ritardo. Le curve dei sorrisi fanno girare la testa all’amore, quelle dell’arcobaleno incantano l’anima della pioggia fermandola, ma ciò che di prezioso è ignorato si dilegua alla svelta. In un’altra vita ti dissi che a volte il vero coraggio è quello di restare e non quello di andare. Oggi ti dico che c’è sempre un motivo valido per andare, come per restare. E’ la parte che prevale che fa la differenza. Quando te ne vai, però, anche se non lo sai, senza sprecare inutili parole, fai una promessa silenziosa. La promessa che siccome hai scelto di andartene non tornerai.
Massimo Bisotti

martedì 14 aprile 2015

Cosa fare con il fondo del caffè

Non c'è azione più comune e banale del buttare via, dopo aver gustato un caffè bollente, del buttare via il fondo del caffè rimasto nella moka. Lo si fa senza pensarci, anche più volte al giorno e senza riflettere sul fatto che, sorprendentemente, i fondi del caffè sono preziosissimi! Possono essere riutilizzati, infatti, per moltissime attività legate al mondo della cucina e non solo.
Bellezza: mescolando il caffè macinato all'olio di oliva e al succo di limone possiamo ottenere dei trattamenti rigeneranti per la pelle. Se vogliamo, poi, fare dei trattamenti esfolianti basta raccogliere qualche fondo di caffè, versare una goccia d’acqua con un po’ di bagnoschiuma, applicare, massaggiare e risciacquare. Oppure, grazie alla presenza della caffeina, possiamo farne uno scrub anti-cellulite. In questo caso, aggiungete dell’acqua ai fondi, non troppa, e versate qualche goccia di miele. Applicate sulle parti del corpo che preferite trattare, avvolgete con la pellicola trasparente, fate agire per mezz’ora e sciacquate prima con acqua tiepida, poi fredda.
Cucina e pulizia: rispolverando i vecchi metodi della nonna riscopriamo tutta un’altra serie di rimedi utili per la cucina. Strofinando tra le mani, o nelle pentole, una manciata di fondi di caffè eliminiamo i fastidiosi odori di aglio, cipolla e pesce, mentre, messi in frigorifero, in dispensa o in cima alla pattumiera, fungono da ottimi assorbi-odori. Per tenere lontano le macchie di zucchero dai nostri tavoli basta inumidirli e strofinarli sulle superfici sporche. Se invece li passiamo su mobili e credenze, con un batuffolo di ovatta, siamo in grado di eliminare i piccoli graffi presenti. Si possono utilizzare per sgrassare pentole, mani e bottiglie unte, addizionandoli con una goccia di sapone e sciacquando con acqua tiepida, e se versati, una tantum, negli scarichi aiutano a tenerli sempre puliti.
Tessuti: possono essere utilizzati per donare un nuovo colore ai vostri capi di tessuto. Dopo aver applicato i fondi sulla stoffa bagnata e aver massaggiato con movimenti circolari, asciughiamo con un phon, spolveriamo l’eccesso di polvere di caffè e stiriamo a secco per fissare il colore beige ottenuto.